Fare giardinaggio etico per salvare il mondo
Tenere un giardino o prendersi cura delle piante può essere un’attività rigenerativa per il corpo e per la mente. Stare immersi nel verde, infatti, non fa bene solo al Pianeta, ma anche a chi se ne occupa, contribuendo al suo benessere generale. Non tutti i modi di fare giardinaggio, però, sono uguali, e le scelte non etiche, che non tengono conto delle implicazioni climatiche, possono apportare più danni che benefici. Per contribuire realmente al benessere della Terra, è necessario tenere in considerazione numerosi fattori, affinché si svolga, effettivamente, un giardinaggio etico.
Cosa significa davvero fare giardinaggio
Fare giardinaggio non significa, esclusivamente, prendersi cura delle piante. Un giardino, infatti, è un piccolo mondo composto da una moltitudine di specie e da tanta vita. Prendersene cura significa prendersi cura dei mammiferi, dei rettili e degli uccelli che lo abitano, significa occuparsi del suolo, degli insetti e dei microrganismi al suo interno. Con i semplici gesti di cui è fatto il giardinaggio si può contribuire al benessere del Pianeta, purché siano fatti nel modo giusto.
Ciò che è importante sapere, per chi desidera fare la differenza con il proprio lavoro, è che non servono necessariamente grandi appezzamenti di terra per ottenere risultati positivi: bastano piccole terrazze e balconcini adorni di piante per contribuire, con le proprie azioni, al benessere della Terra.
Secondo un’analisi svolta a partire dai dati Istat degli ultimi quattro anni, il 68% degli italiani acquista piante per abbellire case, terrazze e giardini: questi prodotti costituiscono un patrimonio dall’enorme potenzialità per la lotta al cambiamento climatico. Quelle piante, infatti, non sono semplici ornamenti, ma strumenti naturali con i quali migliorare la qualità dell’aria, abbassare le temperature medie e, in generale, arginare gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Le grandi potenzialità del giardinaggio “da casa”, però, possono essere espresse solo se vengono scelte le piante giuste e se il modo di prendersene cura è quello più sostenibile possibile, soprattutto in merito all’investimento idrico necessario, che ha un ruolo da non sottovalutare nelle grandi città, sottoposte a un incredibile stress idrico.
Il cambiamento climatico e lo stress idrico
L’intero pianeta è attualmente sottoposto a uno stress idrico senza precedenti. Non si tratta solo della scarsità della risorsa, che mette a dura prova la sopravvivenza delle specie, soprattutto in questa fase di eccessiva siccità che il cambiamento climatico sta causando. Una recente ricerca del World Resources Institute, infatti, ha dimostrato che l’aumento della popolazione e dei bisogni generali sta conducendo a una sempre maggiore domanda di acqua, impossibile da soddisfare a lungo termine. Ed è necessario partire proprio da questi dati per la scelta del tipo di piante che si desidera avere in casa, o anche della tipologia di verde urbano che si sceglie nelle grandi città. Questo perché, se da un lato la presenza di piante apporta grandi benefici al benessere generale di chi abita una determinata zona, dall’altro non deve essere causa di eccessivi sprechi idrici.
Coltivare piante ornamentali che non sono in grado di resistere da sole alle condizioni climatiche e che hanno bisogno di molta acqua può causare più danni che benefici. Nel corso delle ultime estati, per esempio, gran parte degli alberi e delle piante messe a dimora nelle grandi città per contribuire al verde urbano non è sopravvissuta al caldo e alla siccità.
Se per tenere in vita alberi e piante, nei parchi pubblici o sul balcone di casa, è necessario impiegare molte risorse idriche oppure impiegare l’utilizzo di diserbanti chimici, ciò che si sta facendo non è realmente d’aiuto al pianeta e non permette di combattere gli effetti del cambiamento climatico. Ma, allora, come fare giardinaggio etico?
Fare giardinaggio etico
Fare giardinaggio etico significa non danneggiare il delicato equilibrio degli ecosistemi con le scelte di coltivazione. Prevede la tutela delle risorse idriche, attraverso la scelta di varietà e tecniche che permettono di resistere al clima, per esempio prediligendo piante a basso fabbisogno idrico per i giardini e i balconi privati, e alberi resistenti nei parchi comunali, come querce e tigli, che affrontano senza difficoltà i periodi di maggiore siccità. Il giardinaggio etico prevede un’attenzione particolare alla biodiversità, evitando dunque le coltivazioni monoclonali e preferendo sempre coltivazioni miste, che arricchiscono il suolo con le differenti proprietà di ogni pianta. Infine, per essere etico, il giardinaggio non può prevedere l’impiego di sostanze chimiche, concimi e diserbanti che danneggiano il suolo e le creature che lo abitano.
Fare giardinaggio non è una pratica esclusivamente estetica, ma un modo per restituire benessere anche al Pianeta. Le piante, i prati e gli alberi sono fondamentali per arginare gli effetti del cambiamento climatico, per ridurre la presenza di anidride carbonica nell’aria, per filtrarla dalle dannose polveri sottili causate dall’industria e per ridurre le temperature medie mondiali. Il giardinaggio è una filosofia, più che una pratica, dalle potenzialità spesso sottovalutato ma che, se fatto in modo etico, può davvero fare la differenza per il benessere di tutti gli abitanti della Terra.