Siccità: la biodiversità è la soluzione per la sopravvivenza delle foreste

La biodiversità è una delle risorse più preziose della Terra. Parliamo spesso della sua importanza per la salute di un giardino che possa definirsi a basso fabbisogno idrico, poiché senza diversità tra le specie che lo abitano è difficile che si sviluppino le capacità di resistenza necessarie con gli imprevisti del clima. La biodiversità, però, rappresenta una ricchezza anche in altri ecosistemi, privi di intervento antropico, come le foreste, le quali ne hanno bisogno per sopravvivere ai rischi sempre più incalzanti dovuti alla siccità.

  1. L’ecosistema forestale e la sua importanza
  2. I danni della siccità per le foreste
  3. Perché la biodiversità è importante per la resistenza alla siccità

L’ecosistema forestale e la sua importanza

Le foreste sono ecosistemi molto complessi, che basano la propria salute sull’equilibrio e la convivenza di moltissime specie diverse. Animali e piante, ma anche funghi, batteri e altri microrganismi del suolo, che vivono e sopravvivono grazie alle delicate interazioni con gli altri. L’importanza delle foreste per la vita sulla Terra è spesso associata alla grande quantità di alberi che contengono e che contribuiscono, con la fotosintesi, alla produzione di ossigeno e al sequestro di anidride carbonica presente nell’atmosfera. Esse, però, rappresentano anche una ricchezza spesso ignorata anche perché ospitano gran parte della vita: circa l’80% delle specie vegetali e animali terrestri trova una casa proprio nelle foreste.

L’equilibrio che si stabilisce tra i tanti esseri viventi che le abitano è fondamentale per la sopravvivenza stessa dell’ecosistema forestale, e qualunque cambiamento sulla presenza di una o più specie non può che influenzare negativamente le altre, inficiando il delicato equilibrio tra esseri viventi che coabitano e collaborano alla salute della foresta. E, purtroppo, la condizione di siccità che sta colpendo le foreste dell’area mediterranea - e non solo - mette a dura prova la sopravvivenza dei nostri alberi e, di conseguenza, dell’intero ecosistema forestale.

I danni della siccità per le foreste

Le prime vittime della siccità sono gli alberi: con la riduzione delle risorse idriche a cui hanno accesso, diminuisce gradualmente anche la loro capacità di effettuare la fotosintesi, fino a raggiungere la “carbon starvation”, ovvero uno stato di mancanza di carbonio così estremo da causarne la morte. Inoltre, anche il ciclo riproduttivo delle piante subisce le conseguenze della siccità: una fotosintesi rallentata ha effetti anche sull’impollinazione, spesso ritardata, e su fioritura e fruttificazione degli alberi.

La quantità d’acqua di cui le foreste hanno bisogno dipende dalle temperature a cui gli alberi sono esposti. Con il cambiamento climatico, alla siccità si aggiunge anche un aumento delle temperature tale da richiedere una quantità d’acqua ancora maggiore: non è un caso, dunque, che le difficoltà delle foreste non riguardino solo le aree dal clima più caldo, poiché il cambiamento climatico affligge ormai ogni area del pianeta. Si registrano modifiche negli ecosistemi forestali anche nelle zone in cui tradizionalmente piove di più, come nelle foreste tropicali, e nei luoghi in cui fa più freddo, come le zone boreali, poiché anche in questi luoghi il clima si sta modificando, piove molto di meno e fa sempre più caldo.

A quali conseguenza si va incontro? Le foreste mediterranee rischiano, con grande probabilità, una grande metamorfosi, e di diventare molto diverse da quelle che conosciamo oggi. Le piante e gli alberi autoctoni, infatti, non sono più in grado di resistere alle condizioni climatiche che trovano gran parte dell’anno, e molte specie delle macchia mediterranea rischiano di essere sostituite da esemplari molto diversi. Il resto dell’ecosistema forestale, però, non riuscirebbe ad adattarsi velocemente al cambiamento, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tutte le specie che abitano i boschi: animali piccoli e grandi, insetti, funghi e abitanti del suolo, tutti turbati dalle differenti condizioni climatiche.

Perché la biodiversità è importante per la resistenza alla siccità

Ogni specie reagisce in modo diverso agli effetti della siccità, e anche tra le più resistenti è possibile identificare due differenti categorie: quelle che risentono meno degli effetti della siccità, e quelle che invece ne risentono di più ma tornano a una condizione di normalità più in fretta. Inoltre, alcune piante e specie di alberi resistono alla siccità consumando più acqua e assorbendo tutta quella presente nel suolo, mentre altre specie ne consumano molta di meno rallentando però la fotosintesi. Per questo, la presenza di specie diverse è ciò che permette all’ecosistema forestale di sopravvivere, poiché, in questo modo, trova maggiore equilibrio anche nelle situazioni di crisi.

Come per i prati alternativi, anche per gli alberi delle foreste è lo sviluppo dell’apparato radicale a fare la differenza per la sopravvivenza degli esemplari ai lunghi periodi in assenza di precipitazioni: le specie con radici che affondano più in profondità hanno maggiore accesso alle risorse idriche del suolo, che si esauriscono più difficilmente.

La presenza di specie diverse, dunque, influenza la resistenza complessiva della foresta, poiché, reagendo in modo differente, le piante e gli alberi non entreranno in competizione gli uni con gli altri. È questo il principio alla base della biodiversità: grazie alla presenza di tante specie diverse, l’ecosistema, nel suo complesso, funziona meglio, e reagisce in modo più funzionale anche alle situazioni estreme e problematiche.