Che fine faranno le foreste senza i funghi: i danni del cambiamento climatico sul suolo

Le foreste sono ecosistemi complessi, essenziali per la vita sul pianeta e luoghi ricchi di biodiversità. Non sono solo, infatti, ciò che offre ossigeno a tutti gli esseri viventi, ma sono anche ambienti ricchi di vita, nei quali tanti diversi esseri viventi convivono e collaborano.

Le foreste sono, però, anche uno dei primi ecosistemi a subire gli effetti dell’intervento umano sulla natura e, soprattutto, le conseguenze del cambiamento climatico. Ai danni più evidenti, si sommano quelli causati ad alcuni dei microrganismi presenti all’interno del suolo, che svolgono un ruolo fondamentale per la sopravvivenza degli ecosistemi, e il cui equilibrio è estremamente a rischio a causa del riscaldamento globale: i funghi.

  1. Come il cambiamento climatico sta danneggiando le foreste
  2. Il ruolo dei funghi all’interno del suolo nell’ecosistema delle foreste
  3. Cosa succede agli organismi fungini

Come il cambiamento climatico sta danneggiando le foreste

I primi effetti del cambiamento climatico sulle foreste che notiamo riguardano, senza dubbio, gli eventi estremi. Incendi, soprattutto, ma anche alluvioni e tempeste, che distruggono tutta la vita che incontrano, modificano il terreno, sradicano gli alberi e allontanano gli animali dai luoghi che hanno sempre abitato. Si tratta, però, di eventi eccezionali, che stanno diventando più frequenti, è vero, ma che non riguardano la quotidianità. Le temperature medie che cambiano, invece, e la siccità incalzante, sono fattori a cui facciamo meno caso, ma che danneggiano, ogni giorno sempre di più, le foreste del nostro Pianeta.

In particolare, molti studi hanno evidenziato come una delle conseguenze della siccità sia una riduzione o un rallentamento della fotosintesi. Questo fenomeno non solo riduce la vita e la biodiversità all’interno delle foreste, ma aggrava ulteriormente il riscaldamento globale, perché una fotosintesi più lenta comporta una minore quantità di anidride carbonica sottratta all’atmosfera.

Il ruolo dei funghi all’interno del suolo nell’ecosistema delle foreste

Quando sentiamo il termine foresta, l’immagine che ci viene in mente contiene, comunemente, tante piante che nascondono uccelli e altri animali, magari insetti, ma raramente pensiamo ad altri esseri viventi. In realtà, le foreste sono ecosistemi ricchi di biodiversità, la maggior parte della quale non si trova in superficie, ma all’interno del suolo.

Il suolo è una delle componenti più ricche del nostro pianeta, poiché non ospita solo i mammiferi che comunemente lo abitano e a cui pensiamo automaticamente in prima istanza, ma anche tantissimi altri microrganismi, batteri e funghi che rendono ancora più ricco l’ecosistema e che si rivelano essenziali per il suo equilibrio.

Dell’importanza del ruolo dei funghi è fondamentale parlare. Essi, per esempio, sono i responsabili della comunicazione tra radici, rendendo tutte le piante che abitano una foresta, in qualche modo, connesse tra loro e in grado di avvisare le altre piante dei pericoli imminenti. Inoltre, arricchiscono notevolmente il suolo con le sostanze che rilasciano, nutrendo, di fatto, le piante. Donano minerali e molecole di acqua alle piante, contribuendo alla sopravvivenza dell’intero ecosistema. Senza l’equilibrio tra le piante e i funghi, le foreste non potrebbero sopravvivere. Eppure, è proprio ciò a cui stiamo andando incontro.

Cosa succede agli organismi fungini

Le radici di molti alberi e piante lavorano a stretto contatto con alcuni funghi che abitano il suolo. Questi ultimi sono in grado di aiutare le radici a immagazzinare l’umidità presente sotto la superficie e, dunque, permettono alle piante di nutrirsi e contribuiscono al benessere dell’intero ecosistema forestale. In terreni aridi e in condizioni di siccità, però, i funghi non riescono più a svolgere queste funzioni. Inoltre, l’assenza di acqua è anche occasione per lo sviluppo di agenti patogeni che attaccano le piante e le trovano maggiormente vulnerabili. Il cambiamento climatico, dunque, rivoluziona l’equilibrio tra i microrganismi che abitano il suolo, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa dei grandi ecosistemi forestali.

Studiare le interazioni tra i funghi e le piante è fondamentale per comprendere come intervenire per salvare le foreste. Individuare gli alberi che crescono più in fretta e gli organismi che ne stimolano la crescita può contribuire al benessere della foresta e della Terra stessa.

Ciò che risulta chiaro da quest’analisi sul funzionamento delle foreste, è che l’equilibrio di ogni ecosistema è estremamente prezioso e che anche gli organismi più piccoli e invisibili vi partecipano attivamente. Modificare anche solo una piccola variabile dell’equazione può provocare danni enormi, e ciò che sta succedendo alle foreste ne è la prova. Ridurre l’impatto del cambiamento climatico e tutelare gli equilibri ecosistemici è un imperativo per ogni cittadino del pianeta e, nel proprio piccolo, ognuno dovrebbe trovare un modo per ridurre il proprio impatto ambientale e contribuire alla salvaguardia delle foreste.