Garden therapy: i benefici, per la mente e per il corpo, del giardinaggio
Lo sanno tutti che stare a contatto con la natura fa bene, sia al corpo sia allo spirito. Camminare in un bosco, visitare un parco, passare il pomeriggio su un bel prato sono tutte attività considerate rilassanti e utili per ritrovare il proprio equilibrio e stare a contatto con il proprio io. Ma se questi rimedi allo stress della vita possono sembrare semplici “rimedi della nonna”, senza alcune valenza terapeutica, è bene sapere che invece il benessere che il contatto con la natura produce è dimostrato scientificamente, tanto da essere adoperato in molte terapie psicologiche, soprattutto sotto forma di Garden Therapy.
Conosciuta anche come Ortoterapia, la Garden Therapy è una cura per tanti malesseri psicofisici e può essere adoperata come vera e propria riabilitazione, attraverso la natura, per tanti disturbi, dalla cura delle dipendenze alla terapia per le persone affette da disturbi psichiatrici gravi. Ma è adatta davvero a tutti, perché occuparsi di piante e fiori incrementa il benessere sotto molteplici punti di vista, ed è perfetta anche per curare ansia e stress.
- Le origini dell’Ortoterapia
- Come funziona la Garden Therapy
- Quali sono i benefici e le applicazioni della Garden Therapy
- Da dove cominciare
Le origini dell’Ortoterapia
La Garden Therapy, al giorno d’oggi, è molto diffusa nel mondo anglosassone, nel quale è adoperata spesso e per molteplici motivi. La sua larga diffusione negli Stati Uniti ha portato alla fondazione di un’associazione, l’American Horticultural Therapy Association (AHTA), che indica gli standard professionali per praticarla.
Non si tratta, però, come potrebbe sembrare naturale pensare, di una pratica moderna. Le prime testimonianze dei benefici della Garden Therapy risalgono addirittura al 500 a.C., quando gli antichi persiani utilizzavano i giardini a scopo terapeutico. Secondo l’AHTA, i medici dell’antico Egitto erano soliti prescrivere passeggiate intorno a un giardino ai pazienti affetti da malattie mentali. Esistono testimonianze anche risalenti al Medioevo, in particolare relativamente ai primi anni del 1100 in Francia, dove le conseguenze positive sulla salute del contatto con la natura e di prendersi cura di un orto venivano osservate all’interno di un ospizio.
Fu il dottor Benjamin Rush, poi, a decretarne la valenza scientifica nei primi anni dell’Ottocento. Rush è considerato il fondatore della psichiatria americana, e osservava i benefici che lavorare un orto portava alle persone affette da gravi disturbi mentali. Nel 1812 pubblicò uno studio sulle migliori possibilità di guarigione dei pazienti che si occupavano di un orto, e nel 1879, grazie ai suoi studi, aprì il primo ospedale con una serra, utilizzata per la riabilitazione dei pazienti.
L’applicazione più grande dell’ortoterapia fu quella relativa al primo dopoguerra. In quegli anni, infatti, la Garden Therapy era adoperata per riabilitare i militari di ritorno dalla guerra e affetti da incredibili traumi, o per risollevare i veterani feriti gravemente. A partire da allora, questo tipo di pratica è stata adoperata sempre più spesso per il trattamento di numerosi disturbi, e oggi se ne riconoscono i benefici anche nelle esistenze ordinarie, perché non c’è modo migliore di allontanare stress e preoccupazioni che prendendosi cura di un giardino.
Come funziona la Garden Therapy
La Garden Therapy va, in realtà, molto oltre il semplice giardinaggio, e racchiude una ampia gamma di attività unite dallo stesso concetto di base: la riabilitazione attraverso la natura. Non si parla, infatti, solo della cura di fiori, piante e ortaggi, ma si includono anche programmi di educazione ambientale. È sempre l’America Horticultural Therapy Association a individuare le linee guida per la giusta pratica dell’Ortoterapia. Secondo l’Associazione, affinché un ambiente sia terapeutico, esso deve essere progettato per facilitare l’interazione con la natura e i suoi elementi curativi. L’interazione poi, può essere più attiva o più passiva in base alle esigenze delle persone coinvolte, ed esistono diversi tipi di giardini terapeutici: giardini sensoriali, giardini curativi, giardini riparativi, giardini abilitanti e giardini abilitativi.
Non serve essere affetti da gravi malattie fisiche o mentali, però, per aver bisogno della Garden Therapy. I benefici che prendersi cura di un giardino comporta sono utili a chiunque, soprattutto al giorno d’oggi, in cui la vita quotidiana diventa sempre più stressante, frenetica e piena di pensieri. L’ortoterapia, infatti, fa bene perché i gesti necessari per portare avanti questa attività sono lenti, rilassanti e metodici: a lungo andare, possono diventare un rituale della serenità, durante il quale ci si può ritagliare qualche ora per se stessi, e all’interno del proprio spazio non si portano ansia e stress. È scientificamente provato che prendersi cura delle piante è un esercizio di concentrazione molto efficace, dunque in grado di allontanare i pensieri negativi per qualche ora.
Quali sono i benefici e le applicazioni della Garden Therapy
La Garden Therapy, dunque, consiste in un percorso riabilitativo o terapeutico durante il quale il contatto con la natura migliora le condizioni fisiche, psicologiche e sociali dell’utenza. La terapia può aiutare a ripristinare le capacità motorie per persone che hanno subito dei peggioramenti in seguito a eventi estremi (incidenti, ictus ecc.), può insegnare indipendenza, controllo e interazione sociale alle persone affette da disturbi che tendono a escludere dalla società, e può favorire la concentrazione, l’allontanamento dei pensieri negativi e dell’ansia per le persone che non riescono a vivere con serenità la vita quotidiana.
Secondo gli studi più recenti, la Garden Therapy comporta numerosi benefici a livello fisico e mentale per chiunque la pratichi. Il contatto con la natura e il modo rilassante di interagire con essa, migliora la respirazione ed è in grado di stabilizzare la pressione e il battito cardiaco. Addirittura, abbassa i livelli di cortisolo e migliora le abilità motorie. La necessità di fronteggiare gli imprevisti, stimola la capacità di problem solving, e la realizzazione dei risultati, come veder crescere un orto rigoglioso grazie al proprio impegno, aumenta sensibilmente l’autostima. Inoltre, vivere alcune ore in un luogo completamente naturale, nel quale i ritmi di lavoro sono lenti e rilassanti, permette all’utente di uscirne rinvigorito, molto più sereno e meno stressato. Perché la natura, con i suoi tempi, i suoi odori e le soddisfazioni che dona, inevitabilmente rilassa.
Da dove cominciare
Non tutti hanno a disposizione un giardino o un grande terrazzo all’interno del quale organizzare la propria Garden Therapy. Ma, per fortuna, non serve necessariamente uno spazio così grande per metterla in pratica, e quasi tutti possono ritagliarsi un piccolo angolino della felicità, anche nelle case più piccole.
Innanzitutto bisogna scegliere il tipo di giardino che si vuole coltivare. Nelle case piccole e per chi ha balconcini di piccole dimensioni, i fiori sono l’ideale per abbellire piccole zone della casa. Per chi, invece, prova più soddisfazione nei risultati edibili, anche in questo caso non serve necessariamente un orto per coltivare qualche pianta. L’ideale, soprattutto per i balconi e le finestre piccole ma esposte a molto sole, sono sempre le piantine di basilico e quelle di pomodorini. Si tratta di piante che danno grandi soddisfazioni e i cui frutti possono essere mangiati in molti modi.
L’importante non è la dimensione, ma il tempo che si dedica al proprio orto. Secondo le ricerche, infatti, è importante dedicare almeno due ore a settimana al contatto con la natura, mettendo le mani nella terra, toccando le radici e gustando le bellezze che la natura ci regala. In questo modo, qualunque sia lo spazio che si ha a disposizione, si ritaglia un po’ di tempo dedicato esclusivamente alla propria serenità e salute mentale. Basta pochissimo per riprendersi e vivere una vita più rilassata grazie alla frequentazione quotidiana con un piccolo ma rigoglioso orticello. Provare per credere!