Biodiversità in giardino: un prato misto è più sano

Quando sentiamo parlare di biodiversità, è la salute dell’ambiente la prima a cui pensiamo. Il discorso che nasce intorno a questo tema è certamente importante, poiché la perdita della biodiversità è una delle più tragiche conseguenze dell’influenza dell’operato umano sull’ambiente. Eppure, la biodiversità è molto più di quanto pensiamo, ed è un argomento fondamentale anche quando si parla della salute, della resistenza e, sì, anche del bell’aspetto dei nostri giardini.

La biodiversità, infatti, è uno degli stratagemmi naturali dei quali è possibile servirsi per rendere più efficiente un prato. Come sempre, l’ambiente trova da sé le soluzioni a tanti problemi che noi tentiamo di risolvere con metodi artificiali. Osservando la natura, dunque, possiamo imparare molto, e adottare le strategie che essa trova da sola renderà i nostri giardini non solo più sani, ma anche più resistenti, senza la necessità di impiegare particolare manutenzione o sostante chimiche.

  1. Perché è importante la biodiversità in giardino: no alle coltivazioni monoclonali
  2. Quali combinazioni scegliere?
  3. Come scegliere: l’imprescindibilità delle prove di attecchimento

Perché è importante la biodiversità in giardino: no alle coltivazioni monoclonali

Il termine biodiversità, crasi dei termini inglesi biological e diversity, ha origine nel 1988 grazie al lavoro dell’entomologo americano Edward O. Wilson, che coniò il termine per esprimere il numero, la varietà e la variabilità degli organismi viventi presenti all’interno di un ecosistema, e come questi fattori variano da un ambiente all’altro col passare del tempo. Tutti insieme, gli organismi che compongono la biodiversità, formano la biosfera, ovvero l’insieme di tutti gli ecosistemi che costituiscono la vita sulla Terra.

Non è un caso, dunque, che la biodiversità sia definita anche come la ricchezza di vita: più essa ha modo di espandersi, più sana è la Terra e più vita contiene. Questi concetti non valgono solo per i grandi ecosistemi, ma per ogni piccola porzione di mondo nella quale cresce la vita. Anche il tuo giardino.

All’interno dei giardini, infatti, la biodiversità non è composta solo dalle specie animali che possono abitarlo, ma anche dalla varietà di prati e piante che lo compongono. Solitamente, quando si scelgono le essenze da installare all’interno di un nuovo giardino, si tende a scegliere una sola varietà di prato, ma non c’è niente di più sbagliato. È invece estremamente importante inserirne diverse varietà – in genere da due a quattro in base ai casi specifici – poiché un prato variegato tende ad essere più resistente a vari fattori – dalle infestanti al calpestio – e più adattabile e diverse situazioni. Combinare piante diverse, con esigenze nutritive diverse e con un diverso apporto di sostante che donano al suono, non solo rende il prato più resistente, ma anche il terreno più ricco e sano.

Quali combinazioni scegliere?

Ogni giardino ha le sue esigenze, e anche la scelta della combinazione di prati deve tener conto di diversi fattori. Di seguito, alcuni dei nostri mix di maggiore successo, dai quali è possibile farsi ispirare.

Lippia nodiflora + Verbena x hybrida

Due dei nostri più amati best seller, Lippia nodiflora e Verbena hybrida sono tra le più versatili varietà di prati alternativi disponibili al BotanicalDryGarden. E, per fortuna, sono anche perfettamente compatibili. La loro combinazione, infatti, permette di realizzare un prato molto resistente al calpestio e alla siccità, poiché le proprietà di ognuna di loro sono potenziate grazie all’unione con l’altra.

Frankenia leavis + Achillea crithmifolia

Frankenia e Achillea si fanno forza a vicenda e diventano la combinazione di prati perfetta per chi vive a medie altitudini o in zone che non sono particolarmente riscaldate dal Sole. Questo mix di due prati particolarmente resistenti, infatti, si adatta facilmente alle zone fredde e parzialmente ombreggiate, riuscendo a fiorire e a prosperare dove nessun’altra combinazione di prati riesce.

Verbena hybrida + Achillea crithmifolia

Due varietà che abbiamo già visto in combinazione con altri prati, sono tanto versatili e adattabili da trovare nuove combinazioni. Insieme, Verbena hybrida e Achillea crithmifolia riescono a soddisfare una delle richieste che più spesso ci giungono: come creare un prato che non attira le api. Gli insetti impollinatori, infatti, pur essendo molto utili, rischiano di creare fastidio nei giardini piccoli o frequentati da bambini. Per questo, tale combinazione permette di non attirarne in abbondanza, e in più dà la possibilità di avere un prato anche molto calpestabile.

Achillea verbena hybrida

Lippia nodiflora + Verbena hybrida + Achillea crithmifolia

Non è mica detto che ci si debba fermare a due. Anzi, più varietà – chiaramente compatibili tra loro – si combinano, più le proprietà di un giardino possono aumentare. Combinando sapientemente Lippia nodiflora, Verbena hybrida e Achillea crithmifolia si ottiene, infatti, un prato particolarmente resistente al calpestio, oltre che esteticamente molto gradevole e colorato.

Come scegliere: l’imprescindibilità delle prove di attecchimento

Non tutti i prati vanno bene per tutti giardini. Questo lo sappiamo bene e per questo è importante conoscere sempre le caratteristiche delle piante che si prendono in considerazione e quelle del proprio terreno. Ma ciò che nella teoria funziona, non sempre ha la stessa applicazione nella pratica. Per questo, il nostro consiglio è quello di non acquistare direttamente un’unica varietà in grandi quantità per ricoprire l’intera area del giardino, ma di acquistare poche piantine diverse, per fare una prova di attecchimento con tre o quattro varietà, così da creare il mix più adeguato alle proprie esigenze e resistente alle caratteristiche richieste dal giardino.

Ricordiamo, inoltre, che approcciarsi a un prato alternativo significa anche cambiare totalmente le nostre aspettative: non si è più alla ricerca di un prato bello e perfettivo, ma di un sistema dove anche il ruolo di alcune infestanti ha grande importanza. A tale proposito, la presenza di trifogli super nani, per esempio, è molto apprezzata per le loro qualità di azoto fissatori e fornitori di sostanza organica.

Tutte le altre piante con foglie piccole sia mono che dicotiledoni possono far parte del sistema prato, specialmente all’inizio quando le tappezzanti non sono ancora in grado di controllare completamente la superficie. In questo periodo di espansione sarà sufficiente tosare qualche volta in più per conferire un aspetto più ordinato.