Guida completa al Bonus Verde 2022

L’attuale bozza della Legge di bilancio 2021 contiene una notizia che renderà felici moltissimi amanti del mondo vegetale: il Bonus Verde verrà infatti prorogato fino al 31 dicembre 2024. Privati e condòmini di tutta Italia avranno quindi ancora tre anni di tempo per usufruire di una misura che si è già rivelata ricca di conseguenze positive per l’aria delle nostre città e per il portafogli di tutti i fortunati possessori di un giardino privato.

In attesa dell’approvazione della manovra, che dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno, rimane ovviamente possibile richiedere il Bonus Verde fino al 31 dicembre 2021. Non è però il caso di farsi trovare impreparati: scopriamo insieme come richiedere il Bonus Verde e come usufruire di questa fantastica opportunità.

Che cos’è il Bonus Verde?

Il Bonus Verde (o Bonus Giardini), introdotto con la Legge di bilancio 2018 e poi prorogato negli anni successivi, consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese relative alla sistemazione di aree verdi di edifici privati. La misura si applica dunque agli interventi straordinari effettuati su giardini (anche pensili) e terrazze di immobili ad uso abitativo.

L’agevolazione viene gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che entrerà in gioco in tutte le varie fasi sia di richiesta del bonus che di erogazione dello stesso.

Come funziona il Bonus Verde?

Come per altri bonus di questo tipo, anche per il Bonus Verde 2022 occorrerà che il proprietario dell’immobile anticipi l’intero importo dell’intervento. Parte di tale importo (il 36%, appunto) gli verrà restituito attraverso uno sconto annuale sull’Irpef da pagare.

La detrazione verrà ripartita in dieci rate annuali di pari importo, da calcolarsi su un massimo di 5.000 euro di spesa per ciascuna unità immobiliare a uso abitativo. Dunque la detrazione massima sarà di 1.800 euro (il 36% di 5.000) per ogni immobile.

È importante notare che, a differenza di altre agevolazioni (come ad esempio il Superbonus 110% o l’Ecobonus), per il Bonus Verde 2022 non sarà possibile optare per la cessione del credito maturato né a banche né ad altre aziende. Allo stesso modo non sarà possibile richiedere lo sconto in fattura alla ditta esecutrice dei lavori o al fornitore. L’unico modo per beneficiare del bonus è quindi attraverso lo sgravio dell’imponibile Irpef.

Adesso che abbiamo definito le linee guida generali del Bonus Verde, vediamo più nel dettaglio come capire se se ne ha diritto e come richiederlo in modo corretto.

A chi spetta il Bonus Verde 2022

L’agevolazione del Bonus Verde può essere richiesta dai contribuenti che possiedono o detengono (come inquilini, usufruttuari, titolari di nuda proprietà o beneficiari di un comodato d’uso) l’immobile sul quale sono stati effettuati gli interventi, e che dunque ne hanno sostenuto le relative spese.

Il Bonus Verde può essere richiesto anche in relazione alle spese sostenute per eseguire interventi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali. Anche in questo caso l’importo massimo complessivo è di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Il singolo condomino ha diritto alla detrazione nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Il Bonus Verde 2022 può essere richiesto senza specifici requisiti ISEE. A fare la differenza non è quindi la fascia di reddito del richiedente, bensì la tipologia di intervento da svolgere.

L’Agenzia delle Entrate precisa infatti che il Bonus Verde è applicabile solo a lavori di natura straordinaria, che comprendano un intervento relativo all’intero giardino o area interessata. È quindi possibile portare in detrazione grazie al Bonus Verde tutti i lavori relativi alla creazione ex novo di un’area verde o al radicale rinnovamento di un giardino preesistente.

Non sarà invece possibile portare in detrazione le spese sostenute per la manutenzione ordinaria periodica di un giardino già esistente, a meno che questa non sia connessa a un intervento innovativo o fortemente modificativo nei termini di cui abbiamo appena parlato.

Allo stesso modo non sarà possibile usufruire del Bonus Verde per i lavori in economia, vale a dire svolti direttamente dai proprietari degli immobili (dunque in modalità “fai da te”) o in ogni caso senza avvalersi di un’impresa specializzata.

Va ricordato infine che il Bonus Verde è destinato alle unità immobiliari a uso abitativo. Questa agevolazione non è dunque prevista per gli immobili che hanno una destinazione d’uso diversa da quella abitativa (come ad esempio negozi o uffici).

Quali spese rientrano nel Bonus Verde 2022

Veniamo dunque alla domanda fondamentale: cosa rientra nel Bonus Verde? Secondo la definizione data dall’Agenzia delle Entrate, la detrazione Irpef si applica sulle spese sostenute per i seguenti interventi:

  • Sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi.
  • Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

È inoltre possibile richiedere l’agevolazione anche per le spese di progettazione e manutenzione, purché siano direttamente connesse all’esecuzione degli interventi menzionati nelle precedenti categorie.

Nel Bonus Verde 2021 rientra anche la riqualificazione di tappeti erbosi, fatta eccezione per quelli utilizzati per uso sportivo (se a scopo di lucro).

Come usufruire del Bonus Verde 2022

Per poter richiedere il Bonus Verde è necessario che il pagamento delle spese da portare in detrazione avvenga attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (come ad esempio il bonifico bancario, di cui parleremo più in dettaglio tra pochissimo).

Sarà inoltre essenziale che l’intervento sia certificato attraverso il rilascio, da parte della ditta esecutrice, di una fattura o di una ricevuta fiscale valida ai fini di eventuali accertamenti. Allo stesso modo sarà obbligatorio allegare un’autocertificazione che indichi la somma totale delle spese da portare in detrazione, dichiarando che si tratta di lavori reali e che rispettano le normative vigenti.

La documentazione di cui abbiamo parlato dovrà essere inclusa nella dichiarazione dei redditi. Le spese dovranno essere indicate nel rigo E41 del modello 730 dell’anno in cui sono state sostenute, con i codici identificativi 12 (per sistemazione a verde delle singole abitazioni) o 13 (per sistemazione a verde delle parti comuni condominiali). La dichiarazione dei redditi prodotta verrà controllata dall’Agenzia delle Entrate che verificherà la documentazione per dare il via libera all’erogazione del bonus.

Documentazione necessaria e bonifico parlante per ottenere il Bonus Verde

Riepiloghiamo dunque la procedura. Nel compilare la dichiarazione dei redditi per l’anno in cui sono stati effettuati gli interventi, per ottenere il Bonus Verde bisognerà presentare al proprio commercialista, consulente fiscale o CAF autorizzato i seguenti documenti:

  • fatture o ricevute con codice fiscale del beneficiario della detrazione, contenenti una descrizione dettagliata dell’intervento effettuato;
  • documentazione dell’avvenuto pagamento delle spese attraverso mezzi tracciabili;
  • autocertificazione in cui si attesta che le spese non hanno superato il limite massimo di 5.000 euro previsto dal Bonus Verde.

Come abbiamo visto, per ottenere la detrazione sarà necessario che i pagamenti siano effettuati in modo tracciabile. Il mezzo migliore è senza dubbio il cosiddetto bonifico parlante, all’interno del quale dovranno risultare:

  • la causale del versamento, in cui inserire i riferimenti della fattura (numero e data) così da poter risalire al documento preciso;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione, che può anche non corrispondere a chi effettua il bonifico;
  • numero di partita IVA o codice fiscale del soggetto a favore del quale viene effettuato il bonifico.

I benefici del Bonus Giardini nella lotta contro smog e cambiamento climatico

Il Bonus Verde, come abbiamo visto, è un provvedimento entrato in vigore già nel 2018. In questi primi tre anni di attuazione ha avuto conseguenze estremamente positive per l’economia: secondo l’Agenzia delle Entrate, grazie al Bonus Verde sono stati investiti nel 2019 circa 104 milioni di euro.

Gli effetti benefici del Bonus Verde però non si fermano qui. Secondo la Coldiretti infatti la proroga triennale del bonus è una misura che consentirà all’Italia di mostrarsi all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici e allo smog che rende spesso irrespirabile l’aria delle nostre città. Si stima infatti che nei prossimi tre anni, grazie al bonus, verranno piantati oltre 300.000 nuovi alberi. Dal momento che un ettaro di suolo alberato è in grado di assorbire circa 20.000 chili di anidride carbonica all’anno, è facile intuire come questo provvedimento sia fondamentale per migliorare la qualità della vita di tutti noi.