Ho visitato il Botanical Dry Garden: l’esperienza di una visitatrice incantata
Il rumore dei passi sulla ghiaia, una struttura di legno con una porta pesante, un cancello con una chiave di violino a separare il mondo esterno dalla terra magica del giardino secco. Quando sono arrivata al Botanical Dry Garden, dall’esterno, sono queste le prime cose che ho notato. Mi sono diretta verso la casa di legno che ospita gli uffici e ho assaporato l’aria rustica che si respirava, sperando di tornare presto davanti a quel cancelletto musicale e attraversarlo. Qualcosa mi diceva che una volta giunta all’ingresso del parco, qualche strana verità si sarebbe mostrata. E così è stato.
Chiunque varchi la soglia, comprende immediatamente che lì dentro si trova la pace. Non è solo la musica orientale a conferire al luogo un’aria zen, quanto l’evidente armonia tra l’azione dell’uomo e la natura. È questo che ho sentito quando ho visitato il Botanical Dry Garden. Non parlo solo dell’estetica, dell’evidente attenzione alle bellezze che l’ambiente ha da offrire, dell’interesse per l’arte in ogni sua forma o della forza con cui si decide di condurre un’azienda fondata su solidi principi.
Ciò che più mi ha colpito del Botanical Dry Garden, dell’azienda e della famiglia che ci sono dietro, è la sua filosofia. Una posizione concettuale che non ha niente di astratto e che invece si traduce in una attenzione alla natura e al rispetto degli ecosistemi sincera e pragmatica, che rende questo spazio e l’azienda che lo sostiene qualcosa di più di una semplice macchia verde, ma un luogo di pace in cui si percepisce anche la serenità della natura, in cui essa è libera e rispettata e può tirare un respiro di sollievo.
Il giardino
Il Botanical Dry Garden è prima di tutto un giardino, uno showroom che mostra le piante e i prati a basso fabbisogno idrico adatti al clima mediterraneo. Il parco si estende per quattro ettari e, all’interno della sua enorme superficie, si può trovare qualunque cosa: piante per abbellire il giardino, orti, ulivi, ma anche arte, musica e creatività. Numerose istallazioni artistiche sono disseminate ovunque, è possibile entrare nelle serre e osservare la nascita delle piantine, camminare a piedi nudi sui prati e scegliere quello più adatto al proprio giardino, scoprire centinaia di varietà diverse della stessa pianta – troverete piante di rosmarino di tutti i colori, dal bianco al rosa – e imparare che la natura ha molti più segreti di quanto pensiamo.
Nel parco ci sono innumerevoli costruzioni, da una torre fatta per guardare l’intera superficie dall’alto, al giardino degli elementi, dalle mura di cipressi che nascondono arte, al dedalo – ancora in costruzione – realizzato con le piante più belle del giardino. Non si va lì solo per acquistare qualcosa, ma anche e soprattutto per conoscere, per capire, per imparare.
Il concept del Botanical Dry Garden
Il Botanical Dry Garden nasce con l’idea di fare del bene alla natura. Le piante e i prati che il giardino secco offre sono adatte a un clima sempre meno piovoso e rendono la manutenzione più semplice, più economica e più ecologica. I prati, per esempio, vanno irrigati solo una o due volte l’anno, permettendo di risparmiare circa l’80% dell’acqua necessaria per i prati tradizionali, facendo del bene all’ambiente… e alle tasche!
Oltre alla possibilità di acquistare le piante e i prati giusti per le proprie esigenze, il Botanical Dry Garden permette anche di realizzare meravigliosi progetti per il proprio giardino. L’attenzione alla bellezza è sempre costantemente in sinergia con il rispetto della natura: si sfruttano le caratteristiche innate delle piante per ottenere determinate forme o disposizioni, senza forzarle in accoppiamenti indesiderati e senza la necessità di potarle ogni giorno. Questo perché – e se deciderete di visitarlo, lo avvertirete subito – nel Botanical Dry Garden si vive in completa armonia con la natura e si impara da essa.
Il percorso artistico e sensoriale
Se vi recate lì con l’intenzione di acquistare, il personale del parco sarà sempre disponibile per aiutarvi a scegliere le soluzioni più adatte alle vostre esigenze. Ma se andate lì per imparare, prenotate una visita guidata, vi assicuro che ne vale la pena.
L’accesso al parco è consentito a chiunque acquisti un simbolico biglietto d’entrata, ma se avete modo di visitarlo in un gruppo di una decina di persone, prenotate una visita guidata e sarà messo a vostra disposizione un esperto del giardino, che vi guiderà in tutti gli angoli segreti e vi mostrerà tutto quello che c’è da scoprire.
Le istallazioni artistiche sono quel valore aggiunto che rende il luogo molto più che un semplice, enorme giardino. E il percorso sensoriale, poi, vi stupirà. Attraversare il parco insieme a una guida esperta vi permetterà di scoprire piante che non pensavate esistessero e di annusarne i magnifici profumi. Vedrete cosa può fare la natura, come la presenza di una pianta ne protegge un’altra, come le radici di alberi diversi comunicano e si scambiano informazioni, come fossero un’enorme sistema neurale che si estende per chilometri sotto i nostri piedi. E scoprirete qual è la filosofia del Botanical Dry Garden, l’aspetto più prezioso di tutto il parco.
La filosofia del Botanical Dry Garden
Ho avuto la fortuna di visitare il Botanical Dry Garden accompagnata da Luca, il proprietario di questo posto meraviglioso, e mi è bastato ascoltarlo parlare del suo giardino per comprenderne la reale filosofia.
Mentre ci mostrava le caratteristiche di un prato e ci illustrava i progetti in costruzione, abbiamo visitato il teatro: una struttura in cui sono le piante a creare lo spazio per il pubblico e sono gli alberi a dare forma al palco e alle quinte, e all’interno del quale d’estate si organizzano spettacoli e concerti. Nel descrivercelo, Luca ha spiegato che i posti a sedere per il pubblico – delle panchine realizzate con dei tubi – sono posizionati in modo da sembrare un violino se osservati dall’alto. Lo diceva come se fosse la caratteristica più incredibile dell’area, ma non è quella la cosa che mi ha più colpito.
Ci ha raccontato che quando hanno realizzato il teatro, sono state dismesse delle vecchie serre, e che per rispettare davvero l’ambiente non si può gettare via nulla. Per questo, le panchine per il pubblico sono state realizzate con il materiale di quelle vecchie costruzione. Quello che a me è sembrato un particolare prezioso, un gesto sinceramente ecologico, lui l’ha raccontato senza soffermarvisi troppo, a dimostrazione di quanto, per la filosofia di questo luogo, il rispetto della natura sia fondamentale ma naturale.
È stato un altro, però, il momento in cui ho capito che la natura, lì, è realmente onorata. Una volta, qualcuno mi disse di diffidare dei campi o dei prati privi di insetti. Che la presenza delle api non è solo funzionale alla riproduzione delle piante, ma che è la prova della salute di quell’area. E che gli insetti felici, che vivono in giardini realmente rispettati, non si curano della presenza umana e non ci fanno del male.
Mentre passeggiavamo per il parco, Luca si è avvicinato a una pianta di rosmarino e ha spiegato che in quel periodo le api sono tanto inebriate dai suoi fiori da essere innocue, e si possono addirittura accarezzare. Poi, sotto i nostri occhi increduli, alle parole sono seguiti i fatti: ha avvicinato una mano alla pianta e ha delicatamente accarezzato un’ape con l’indice. L’insetto non se n’è neanche accorto e ha continuato il suo operoso impollinare.
Ecco, è stato in quel momento lì che ho capito. Ho capito che tutto il greenwashing del mondo non potrà mai competere con chi la salute dell’ambiente ce l’ha veramente a cuore. Ho capito che solo chi è in pace con l’ecosistema che lo circonda può avere l’ardire di toccare intenzionalmente un’ape a mani nude senza il timore di essere punto. E solo chi rispetta davvero la natura, le sue esigenze e le sue regole, può aspettarsi che anch’ella lo rispetti a sua volta.