Un giardino per ogni esigenza: prato resistente al calpestio, alla siccità e alle escursioni termiche

Il clima è ormai in continua evoluzione e il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova la resistenza dei prati e dei giardini alle temperature sempre più estreme del nostro tempo. Le normali esigenze di un giardino vissuto, come quella di avere un prato resistente al calpestio, al freddo o alla salsedine, si coniugano, dunque, con nuovi parametri imposti dall’esterno, come la siccità, il forte caldo o gli sbalzi di temperatura.

Non esiste certamente un prato resistente a tutto, ma esistono varie tipologie di prati alternativi che si adattano facilmente a una serie di parametri di resistenza che rendono più semplice la scelta di chi ha ben chiaro la tipologia di giardino di cui ha bisogno.

Questi prati hanno caratteristiche personali che li rendono più o meno adatti a esigenze differenti, ma si tratta, in ogni caso, di piante a basso fabbisogno idrico. Questa caratteristica li rende tutti particolarmente resistenti alla siccità e al caldo, poiché si adattano facilmente al clima attuale, con pochissime precipitazioni. Le loro caratteristiche permettono, infatti, di sopravvivere rigogliosi anche a lunghi periodi di alte temperature senza la necessità dei costi di manutenzione e irrigazione necessari per un prato tradizionale.

Prato resistente al calpestio

Una delle caratteristiche più richieste riguarda la resistenza dei prati a continui passaggi, che si tratti di passi umani, di animali domestici o di strumenti con ruote. Esistono alcune varietà di prati alternativi particolarmente resistenti al calpestio.

Il Prato di Lippia nodiflora nelle due varietà var. canescens e var. non canescens è la tappezzante perenne che più facilmente si adatta al caldo e richiede pochissima irrigazione. Il Prato di Verbena hybrida, invece, è una pianta strisciante molto calpestabile che, con i suoi fiori viola, fa anche un grande effetto. Infine, il Prato di Zoysia tenuifolia compone un tappeto vegetale morbidissimo che non solo resiste facilmente al calpestio, ma che soprattutto permette la realizzazione di una vera e propria moquette nel tuo giardino, morbida e piacevole al tatto, su cui camminare anche a piedi nudi.

La resistenza di queste piante può dunque essere messa a dura prova, purché ovviamente non si esageri. Compiere sempre lo stesso percorso su una piccola porzione di prato renderà inevitabilmente quella zona più rada e diversa dal resto del giardino, ed è dunque preferibile muoversi liberamente su tutta la superficie, invece di prediligere aree specifiche.

È per di più fondamentale aspettare che il prato attecchisca prima di esagerare con il calpestio: una volta piantato, ha bisogno di 2/4 settimane perché le radici si adattino all’ambiente e rendano il prato effettivamente più resistente.

Prato resistente al freddo

Al caldo inarrestabile delle estati degli ultimi anni, si sommano degli inverni brevi, con gelate sporadiche ma molto intense. Per chi vive in luoghi particolarmente freddi o altitudini discrete, esistono alcune tipologie  di giardini alternativi che resistono fino – e talvolta anche oltre – ai 5 gradi sotto zero. Certo, si tratta di prati inadatti ai paesaggi di montagna dai climi troppo rigidi e dalle altezze importanti, ma perfetti per le zone in cui la temperatura invernale arriva ai -5°C.

Tra i prati più tolleranti al freddo si annovera sicuramente l’Achillea crithmifolia, particolarmente resistente anche a temperature più fredde dei -7°C, che con il suo fogliame verde-grigio tinge il giardino di quei colori spenti ma intensi tipici dei paesaggi invernali. Dalla resistenza al freddo molto simile, si può optare anche per il Prato di Achillea tomentosa aurea 'BDG', una varietà di questa pianta sperimentata proprio nel nostro giardino botanico. Il Prato di Frankenia laevis, poi, arriva addirittura ai -10°C e si conquista il posto di prato resistente a tutto: si adatta, infatti, sia al pieno sole che alla mezz’ombra, è resistente alla salsedine oltre che, ovviamente, al freddo molto intenso ma di breve durata. La tolleranza al freddo di questi prati dipende anche dall’esposizione solare. Se i giardini sono esposti al Sud, chiaramente la loro resistenza alle basse temperature sarà maggiore.

La particolarità di queste piante sta nel fatto che, essendo prati alternativi a basso fabbisogno idrico, formano prati resistenti alla siccità e al freddo, coniugando le esigenze delle stagioni estreme senza il rischio che l’una o l’altra causino particolari danni. La resistenza alle basse temperature permette a questi prati anche di non essere danneggiati dagli sbalzi di temperatura derivati dal cambiamento climatico in atto.

Prato resistente alla salsedine

Non tutti i prati alternativi si prestano per la creazione di giardini costieri: in questi casi, bisogna saper selezionare i più resistenti alla salsedine. Tra i prati già analizzati per la loro elevata resistenza a condizioni impervie come il freddo o il calpestio, i più adatti ai giardini costieri sono certamente il Prato di Lippia nodiflora var. canescens, Prato di Zoysia tenuifolia e il Prato di Frankenia laevis. A queste versatili tipologie di prato si aggiungono anche il Prato di Dymondia margaretae, una pianta molto particolare che forma un impenetrabile tappeto sul suolo, e l’Arctotheca calendula, una tappezzante che permette di avere un prato fiorito per buona parte dell’anno.

Prato resistente all'ombra

Se per un prato resistente al sole si può attingere a tutto il catalogo di Botanical Dry Garden, per i prati che crescono rigogliosi anche in mezz’ombra bisogna scegliere accuratamente la tipologia giusta. Tra i prati già citati, quelli che si prestano maggiormente a una zona parzialmente ombrosa sono il Prato di Frankenia laevis, il Prato di Achillea tomentosa aurea 'BDG' e il Prato di Arctotheca calendula. In più, anche l’Erigeron karvinskianus, copri suolo dalla distesa di margherite bianco rosate, è in grado di resistere rigoglioso sia in pieno sole che in mezz’ombra.

Prato resistente alle infestanti

Quando si parla di infestanti e di prati adatti a resistervi, non ci si deve soffermare unicamente sulla tipologia della pianta, quanto anche sulla sua condizione. Una volta che hanno chiuso e tappezzato tutta la superficie, tutte le varietà del Botanical Dry Garden lasciano poco spazio alle infestanti. Si può insorgere nel problema, dunque, principalmente nei primi mesi di vita del prato, quando c’è ancora molta terra a disposizione tra un piantina e l’altra. Per questo motivo, nei primi anni di vita dei nostri prati, consigliamo sempre più frequenti sfalci all’anno, in modo da contenere la crescita delle infestanti e stimolare la crescita orizzontale delle piantine.