Le mille varietà del rosmarino e le loro proprietà

Il rosmarino è senza dubbio il re delle piante aromatiche e il protagonista indiscusso della macchia mediterranea. Si tratta di una delle piante che ci sono più familiari fin dall’infanzia, evocando ricordi di estati al mare e sapori di piatti casalinghi. La lunghissima storia del Rosmarinus officinalis si intreccia da sempre con quella dei popoli mediterranei e in particolare con quella di noi italiani, che ne abbiamo fatto un fedele compagno nelle nostre cucine.

Sapevi però che esistono tantissimi tipi di rosmarino con caratteristiche diverse? Continua a leggere e scoprirai tante curiosità su questa pianta eccezionale, oltre a tanti consigli per coltivarla al meglio.

Caratteristiche del Rosmarinus officinalis

Il Rosmarinus officinalis (noto anche come Salvia rosmarinus o, in Toscana, come ramerino) è una pianta perenne aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa di cui fanno parte la salvia e il basilico.

Il suo nome deriva dal latino: secondo la teoria più accreditata verrebbe da ros marinus, letteralmente “rugiada del mare”. Altre possibilità sono rosa maris (“rosa del mare”) o rhus maris (“arbusto di mare”). Qualunque sia l’etimologia corretta, è innegabile l’associazione di questa pianta con il mare. Essa infatti cresce spontanea in tutta l’area mediterranea, stabilendosi come pianta tipica delle nostre zone costiere.

Si tratta di una pianta arbustiva sempreverde facilmente riconoscibile grazie al suo fogliame aghiforme di un bel color verde-bluastro. Proprio queste foglie sono la parte più aromatica della pianta e quella più utilizzata in cucina.

La fioritura del rosmarino si protrae da marzo fino ad ottobre, ma tende a proseguire per tutto l’anno nelle aree più miti del nostro Paese. Questa sua caratteristica le conferisce un ulteriore pregio ornamentale, dal momento che potenzialmente rientra tra le poche piante a fioritura invernale.

Alla scoperta delle diverse varietà di rosmarino

Anche se siamo abituati a pensare al rosmarino come a una pianta immutabile che pensiamo di conoscere perfettamente, in realtà esistono tantissimi tipi di rosmarino. Sebbene la specie sia unica, esistono infatti molte varietà dotate di caratteristiche specifiche per quanto riguarda il portamento o il colore della fioritura.

Oltre alle varietà isolate da coltivatori e vivaisti, esistono anche ecotipi che hanno sviluppato particolari caratteristiche in base all’area geografica in cui sono cresciuti spontaneamente. Vediamo insieme alcune delle tipologie esistenti:

  • Il Rosmarinus officinalis ‘Albus’ è una varietà a portamento eretto che si distingue per il particolare colore della sua fioritura: si tratta infatti di un rosmarino a fiore bianco, una colorazione rara che spicca sul verde intenso del fogliame.
  • Il Rosmarinus officinalis ‘Boule’ ha una graziosa e abbondante fioritura azzurro cielo con spruzzi color malva. La sua caratteristica principale risiede però nel portamento semi-prostrato che tende a formare la densa sfera che dà il nome a questa varietà (la parola francese boule significa appunto sfera o palla). Grazie alla sua straordinaria compattezza il ‘Boule’ è uno dei pochi rosmarini che si prestano a una potatura formale, il che lo rende perfetto per realizzare basse siepi aromatiche. Questa varietà può anche essere usata come rosmarino ricadente se posizionata al di sopra di un muretto.
  • Anche il Rosmarinus officinalis ‘Fota Blue’ è un semi-prostrato dalla crescita vigorosa, ma la sua fioritura è di un prezioso blu scuro dai riflessi violetti.
  • Il Rosmarinus officinalis ‘Gorizia’ è invece un rosmarino a portamento eretto capace di regalare un’abbondante fioritura di un azzurro chiarissimo, impreziosita da spruzzi color malva. I fiori di questa varietà tendono ad essere più grandi rispetto a quelli del rosmarino classico.
  • Come il suo nome lascia intuire, il Rosmarinus officinalis ‘Pyramidalis’ si distingue per il suo portamento particolarmente eretto. La fioritura presenta invece il colore azzurro cielo tipico del rosmarino classico.
  • Uno dei rosmarini dalla fioritura più particolare è senz’altro il Rosmarinus officinalis ‘Sappho’: questa pianta produce infatti dei grandi fiori di un blu scuro intenso arricchito da striature violette. Queste infiorescenze tendono a schiarire progressivamente prima di appassire, virando verso un più tenue celeste. Si tratta di un rosmarino a portamento semi-prostrato che tende a formare una sfera.
  • Il Rosmarinus officinalis ‘Spice Islands’ è un rosmarino a portamento eretto e dalla abbondante fioritura azzurro cielo. Le sue foglie aghiformi sono più grandi rispetto a quelle del classico rosmarino.
  • Il Rosmarinus officinalis ‘Lavandulaceus’ è un apprezzatissimo rosmarino prostrato che, per il colore e l’aroma dei fiori, ricorda appunto la lavanda. Si tratta di una varietà di eccellente valore ornamentale.
  • Concludiamo la nostra carrellata con il Rosmarinus officinalis ‘Campocane’, un particolare ecotipo sviluppatosi al confine tra Toscana e Lazio. Si tratta di un rosmarino a portamento semi-eretto e caratterizzato da una graziosa fioritura azzurro chiaro.

Come coltivare e potare il rosmarino

Il rosmarino è una delle piante che meglio simboleggia la filosofia dry: si tratta infatti di una pianta resistente, rustica, di poche pretese e bisognosa di scarsa irrigazione. Questa aromatica non richiede particolari concimazioni e, trattandosi di una perenne, non ci sarà bisogno di riseminarla ogni anno.

Anche la potatura del rosmarino sarà estremamente semplice, in quanto questa pianta non richiede interventi specifici. Sarà sufficiente rimuovere regolarmente le parti secche per mantenere la pianta ordinata, e cimarla in primavera per favorire la nascita di nuovi getti.

Essendo una pianta originaria dell’area mediterranea, il rosmarino non teme il caldo e ama le esposizioni ben soleggiate; all’occorrenza però può cavarsela bene anche in mezz’ombra. È dotata di una rusticità capace di superare i -10°C, ma gelate prolungate potrebbero danneggiarla.

Di quanta acqua ha bisogno il rosmarino?

Il rosmarino non teme la siccità e può prosperare molto bene nei suoli aridi, il che la rende perfetta per qualsiasi giardino asciutto. Il principale nemico di questa pianta aromatica è l’eccessiva umidità: assicurati di coltivarla in un suolo ben drenato per vederla svilupparsi al meglio. Se il tuo giardino presenta un terreno argilloso molto compatto, lavora bene il suolo prima di mettere a dimora il tuo rosmarino e assicurati di integrare del materiale drenante (ad esempio della sabbia) per migliorare l’assorbimento idrico ed evitare ristagni.

Se coltivato in piena terra, la gestione idrica del rosmarino sarà esattamente quella richiesta per tutte le piante da giardino asciutto: le irrigazioni dovranno essere regolari (ma non eccessive) soltanto durante il primo anno di vita della pianta. Una volta trascorso questo primo periodo la pianta diventerà quasi completamente autosufficiente, e sarà possibile intervenire con delle irrigazioni di soccorso soltanto nei periodi di maggiore siccità. Anche in questo caso non sarà necessario somministrare ingenti quantità di acqua.

Tieni presente che, come altre piante originarie di zone molto aride, nei periodi più caldi dell’estate il rosmarino tende ad entrare in una fase di riposo vegetativo nota appunto come estivazione. In questo periodo la pianta entra in stasi vegetativa, cessando di crescere così da ridurre al minimo il fabbisogno di acqua. In questo modo il rosmarino riesce a resistere indenne a lunghi periodi di siccità, il che è decisamente utile per una pianta che cresce spontanea nella macchia mediterranea!

Coltivare il rosmarino in vaso

Abbiamo visto come il Rosmarinus officinalis sia una pianta di facilissima coltivazione. Questa sua caratteristica lo rende ottimo anche per una coltivazione in vaso. Si tratta di un’ottima soluzione che consente di avere questa preziosa aromatica sempre a portata di mano, così da poterla cogliere quando occorre e utilizzarla fresca in cucina. Vediamo insieme qualche dritta che potrà esserti utile per coltivare il rosmarino sul balcone:

  • Le dimensioni del vaso non sono importanti, ma scegliere un vaso grande farà sì che la pianta necessiti di meno irrigazione e possa svilupparsi meglio.
  • Potrai utilizzare del terriccio universale oppure della torba, ma non dimenticare di integrare anche del materiale drenante (la sabbia sarà perfetta) e di posizionare della ghiaia sul fondo del vaso per garantire uno scolo ottimale dell’acqua. La ciliegina sulla torta sarebbe integrare un po’ di compost naturale, che andrebbe a fornire al tuo rosmarino delle ottime sostanze nutritive.
  • Come sappiamo, le piante in vaso hanno bisogno di irrigazioni più frequenti rispetto a quelle coltivate in piena terra. Il rosmarino non fa eccezione, ma rimane una pianta da bagnare piuttosto raramente: una volta ogni 10 o 15 giorni sarà sufficiente, valutando autonomamente la situazione a seconda della stagione e dell’effettiva necessità.
  • Se possibile, sarebbe meglio non ricorrere a un sottovaso. Se hai necessità di utilizzarne uno, ricorda di svuotarlo regolarmente: l’umidità potrebbe formare ristagni potenzialmente nocivi per il tuo rosmarino, creando un ambiente ideale per la proliferazione fungina e per l’insorgere di marciumi radicali.
  • Sistema il tuo vaso in un punto ben esposto al sole e riparato da venti freddi. In caso di gelate invernali ricorda di ritirare il vaso all’interno o di coprire il tuo rosmarino con un telo di tessuto non tessuto.

La raccolta del rosmarino e il suo uso in cucina

Il rosmarino è certamente la pianta aromatica più utilizzata nella cucina mediterranea. Che sia per insaporire la carne, preparare deliziose patate arrosto o sfornare focacce saporite, avere una piantina di rosmarino a portata di mano costituisce una grande ricchezza.

Come sappiamo, le foglie sono le parti più profumate della pianta e quelle che più spesso vengono utilizzate in cucina. Forse non sai però che anche i fiori del rosmarino sono commestibili, e possono essere usati per arricchire piatti sfiziosi (come risotti o insalate) aggiungendo un grazioso e profumato tocco di colore.

I rametti di rosmarino vengono spesso utilizzati anche per aromatizzare l’olio d’oliva. Questo trucchetto renderà i tuoi cibi non solo più gustosi, ma anche più digeribili! Si tratta di una delle proprietà benefiche di questa pianta straordinaria, che vedremo nel dettaglio tra pochissimo.

Il rosmarino si raccoglie al bisogno, scegliendo le cime dei rami più alti della pianta. Oltre a non danneggiare la pianta, in questo modo si stimolerà anche il ricaccio dei getti. Il rosmarino può essere colto tutto l’anno, anche durante la fioritura: come abbiamo detto, anche i fiori sono eduli.

Trattandosi di un’aromatica sempreverde (e quindi disponibile per tutto l’anno) il rosmarino viene spesso consumato fresco. Se però tu avessi bisogno di conservarlo, sappi che può essere essiccato senza alcun problema. Tritando il rosmarino secco insieme ad altri aromi e al sale potrai anzi ottenere un delizioso condimento per i tuoi arrosti.

Le proprietà benefiche del rosmarino

Il Rosmarinus officinalis, come appare chiaro dal suo nome scientifico, è una pianta officinale: le sue foglie racchiudono infatti dei preziosi oli essenziali ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo. Spesso il rosmarino viene usato per preparare infusi e tisane che si rivelano ottimi in caso di difficoltà digestive.

Dato che l’assunzione di rosmarino per via alimentare è minima, per beneficiare delle virtù di questa pianta è necessario ricorrere appunto agli oli essenziali. Questi ultimi apportano benefici a concentrazione, memoria, digestione, funzionalità del fegato e circolazione del sangue. Per quest’ultima ragione, prima di ricorrere all’olio essenziale di rosmarino è bene consultare il proprio medico se si assumono farmaci anticoagulanti o si soffre di ipertensione. È inoltre sconsigliato ricorrere all’olio essenziale di rosmarino se si soffre di epilessia o se si è in fase di gravidanza o allattamento.

Il rosmarino è inoltre una pianta mellifera: a partire dai suoi fiori le api producono infatti il prezioso miele di rosmarino, un miele uniflorale ottimo per depurare il fegato e migliorarne il funzionamento.

Curiosità e leggende sul Rosmarinus officinalis

La costante vicinanza tra il rosmarino e i popoli del Mediterraneo ha dato vita a molti rituali, buffe leggende e ricette tradizionali. Scopriamo insieme alcune di queste curiosità:

  • Il rosmarino è un ingrediente importante nella ricetta dell’Aceto dei quattro ladri (o Rimedio di Marsiglia), un infuso di piante medicinali in aceto che si credeva avesse il potere di proteggere dal contagio della peste. La leggenda, ambientata tra il XIV e il XVIII secolo, vuole che un gruppo di ladri si aggirasse a depredare le case di morti e ammalati durante una terribile epidemia di peste. Quando vennero arrestati, per ottenere la grazia rivelarono la ricetta segreta che permetteva loro di portare avanti le proprie attività criminali senza contrarre mai la malattia.
  • Il rosmarino veniva usato anche per preparare l’Acqua della Regina d’Ungheria, un’acqua distillata ricca di effetti prodigiosi. Secondo la tradizione la regina Isabella d’Ungheria, ultrasettantenne nel 1370, avrebbe ricevuto questa miracolosa ricetta da un eremita. Dopo un anno di applicazioni quotidiane, la sovrana avrebbe riscontrato un effetto straordinario sui problemi di cui soffriva da tempo, come gotta e reumatismi. A suo dire questa acqua portentosa, oltre ad averle donato la salute, la avrebbe anche resa più bella: cospargersi ogni giorno con questa acqua profumata avrebbe dato alla sua pelle un aspetto talmente fresco e giovanile da averle fruttato anche una prestigiosa proposta di matrimonio.
  • Il rosmarino viene utilizzato anche nella preparazione dell’Acqua di San Giovanni, una delle tradizioni popolari più longeve del nostro Paese. Questo rituale legato al solstizio d’estate viene ancora oggi praticato nella notte tra il 23 e il 24 giugno per ottenere salute e buona fortuna.
  • In Toscana il rosmarino viene utilizzato anche come ingrediente del Pan di ramerino, un panino dolce con uva sultanina che è legato tradizionalmente al periodo della Pasqua.